Le manifestazioni rare da riattivazione del virus VZV

La nevrite da riattivazione erpetica può non associarsi a manifestazioni cutanee, configurandosi il quadro clinico noto come “Zoster Sine Herpete” (ZSH). Anche in questi casi il dolore può protrarsi a lungo, dando luogo ad una NPE.

Sia l’HZ che lo ZSH possono associarsi a complicanze vasculitiche, sempre più frequentemente riportate in letteratura, ma probabilmente sottostimate al presente. Il virus, infatti, trasportato a distanza dal sito di riattivazione dalle cellule mononucleate del sangue, può determinare degli infiltrati attivi nella tunica dei vasi arteriosi di medio e piccolo calibro, che a loro volta causano occlusioni manifeste clinicamente come fenomeni ischemici. Questi infiltrati, quando coinvolgono le arterie cerebrali, possono determinare fenomeni ischemici clinicamente indistinguibili da quelli da altre cause di occlusione arteriosa.

L’aspetto rilevante di tali manifestazioni ischemiche è che esse rispondono, quando correttamente diagnosticate, alla terapia antivirale, se tempestivamente ed appropriatamente somministrata.

La diffusione a distanza del VZV dopo riattivazione può infine causare, in soggetti immunodefedati o geneticamente predisposti, una serie di manifestazioni neurologiche in corso di caratterizzazione, sinteticamente riconducibili a quadri di encefalite subacuta.

Tutti questi quadri clinici tendono a recidivare anche dopo trattamento appropriato, dal momento che le cause soggiacenti al fenomeno della riattivazione di VZV spesso persistono nel tempo. Per i quadri più diffusi e severi dell’immunocompromesso è stata invocata una terapia antivirale continuativa.